Arafat, 10 anni dopo
La notizia è passata inosservata, i media italiani non ne hanno parlato, ma a mio avviso è di grande importanza. E’ emerso nei giorni scorsi che Arafat, dopo Camp David, chiese ad Hamas di compiere attentati terroristici. La fonte è credibile. A svelarlo infatti è Mohammed Zahar, l’uomo forte di Hamas a Gaza. Parlando agli studenti dell’Università islamica di Gaza City, Zahar ha detto che “il Presidente Arafat istruì Hamas di portare a termine un certo numero di operazioni nel cuore dello stato ebraico dopo aver compreso che i negoziati con Israele erano falliti”.
Operazioni militari, ovvero tradotto dal linguaggio del fondamentalismo islamico attentati terroristici. Finora, si riteneva che gli attentati riconducibili ad Arafat fossero solo quelli compiuti dal braccio militare di Fatah, le Brigate Al Aqsa. Ora invece si scopre che il rais porta la responsabilità morale e politica dell’intera Intifada dei kamikaze.
Un dettaglio che dovrebbe aprire gli occhi a chi, come gran parte dell’Europa, criticò la decisione israeliana di confinare Arafat nella sua “Mukata”, durante gli ultimi tragici anni della sua vita. Arafat non si limitò a rifiutare l’offerta del premier israeliano Barak. Orchestrò contro Israele una vasta campagna di terrore. E per questo scopo chiese il sostegno degli integralisti islamici, nemici ieri come oggi, del priocesso di pace. La spiegazione non può che essere una. Contrariamente alle dichiarazioni pubbliche, Arafat condivideva l’obiettivo di fondo di Hamas, la distruzione dello stato ebraico.
Comments (6)
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Mara Marantonio
Purtroppo quanto è emerso non è mai stato una novità: sia per il comportamento tenuto dal personaggio, sia per le parole usate in arabo, sì, ma tali da essere facilmente traducibili: quando, ad esempio, parlava del milione di piccoli "martiri" per Gerusalemme, come un Moloch dei tempi moderni, chissà mai a che cosa si riferiva.... Ma l'Occidente non ha mai voluto vedere e, con lui, anche una, sia pur piccola parte, di Israele (a cominciare da politici). Oggi la situazione è diversa: c'è la barriera difensiva, gli israeliani non si fidano, Bibi non è perfetto, certo, ma ha capito con chi ha a che fare, Mahmud Abbas non gode del prestigio del suo antico compare (accolto da tutti a braccia aperte), ma attenti: il sogno di distruzione di Israele è sempre lì, intatto. Per questo che iniziative come quella che si svolgerà a Roma il 7 ottobre sono meritorie. Noi, Occidente e, in primo luogo Europa, dobbiamo essere onesti.
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Andrea Toninelli
http://www.youtube.com/watch?v=whGdyU8b8XA Diciamola tutta Cari Sionisti :)
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Andrea Toninelli
Sig. Claudio, Proprio perchè lei cita il fatto che "I leader democratici devono tener conto dell'opinione dei cittadini che li eleggono" le ricordo che Hamas è stata eletta democraticamente nel 2006 secondo elezioni regolarissime come affermano gli osservatori ONU presenti all'epoca. Prima di affermare che è una organizzazione terroristica bisognerebbe sempre citare tale fatto,cioè che in primis è un partito politico eletto democraticamente,e come tale dovrebbe essere presente ai trattati di pace. Lo sostengono persone come Noam Chomsky e pure un deputato repubblicano USA importante..Ron Paul,due a caso. Bisognerebbe anche ricordare che fu Hamas subito dopo le elezioni a proporre una tregua di 60 anni (che significava un sostanziale riconoscimento di fatto ) ma che Israele rifiutò,poichè non si aspettava e non voleva che Hamas vincesse a Gaza. In ultimo si afferma anche la tregua fu rotta da Hamas a causa dei continui lancio di Qassam e quindi Israele scatenò la vergognosa Piombo Fuso come legittima difesa. La CNN ci racconta un'altra storia. http://www.youtube.com/watch?v=2CMCJHspdbE Distinti Saluti
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abram
Alla romana:<> C'era da aspettarselo,del resto condannava gli attentati in lingua inglese e diceva tutt'altre cose in lingua araba