Gli scheletri nell’armadio del fustigatore Goldstone
Richard Goldstone e’ stato giudice della corte d’appello del Sudafrica ai tempi dell’apartheid. Questo elemento della sua biografia avrebbe dovuto consigliare cautela alle Nazioni Unite che lo hanno nominato capo della commissione d’inchiesta sull’operazione Piombo fuso a Gaza. E avrebbe dovuto suscitare la curiosita’ delle autorita’ israeliane dal momento che nel suo rapporto Goldstone accusa l’Idf, le Forze armate israeliane, di crimini di guerra. E’ stata invece un’inchiesta giornalistica – onore alla professione – ad aver gettato luce sul passato assai poco limpido di questo paladino dei diritti umani.
Il quotidiano israeliano Yedioth Ahonoth ha scoperto che negli anni ’80 e ’90, il giudice Richard Goldstone ha mandato al patibolo almeno 28 neri. Goldstone, che in anni recenti si e’ pronunciato contro la pena di morte e ha aspramente criticato gli Stati che la applicano, durante l’apartheid si e’ mostrato inclemente nelle sue sentenze d’appello. In una di queste, rigurdante il caso di un ragazzo nero che aveva ucciso il proprietario bianco di un bar dopo essere stato licenziato, Goldstone ha scritto nel verdetto di condanna che “la pena di morte e’ l’unica punizione con potere di deterrenza”.
Goldstone si e’ difeso sostenendo che ha solo applicato la legge. L’avvocato americano Alan Dershowitz gli ha risposto che anche Menegle aveva usato le stesse parole, quando gli fu chiesto conto dei crimini compiuti durante il regime nazista.
Comments (4)
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Sharon
Ciao Claudio, finalmente vedo il tuo sito: la grafica è molto bella, chiara e pulita, ed è pieno di contenuti. Sono contenta! Mo' mi ci faccio un giretto. Ti abbraccio, Sharon
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Mara Marantonio
Ahi, ahi, Mister Goldstone...Possibile che Lei abbia un odio dell'essere ebreo al punto di rispondere come i Persecutori eterni del Suo Popolo? A parte che la risposta è quanto di più idiota si possa immaginare.... Ciao, Claudio! Mara