Italiani su Marte
Alessandro Buscicchio, Nasa – Jet Propulsion Laboratory
Il giorno in cui il lander è atterrato, eravamo tutti tutti terrorizzati perché di fatto 5 anni di lavoro e di sacrifici e di in quei famosi sette minuti di terrore, che e’ appunto la fase tra l’ingresso dell’atmosfera la discesa e l’atterraggio; tanto può andare storto. E purtroppo basta un errore e l’intera missione e’ andata. Quindi vi assicuro che quando il lander e’ atterrato quando il Rover e’ atterrato tutti noi abbiamo gioito di una gioia vera proprio pura e.. perché è una emozione bellissima vedere vedere il proprio lavoro finalmente entrare in funzione.
Marco Dolci, Nasa – Jet Propulsion Laboratory
Una volta che atterra, che ammarta, è una grande festa. E poi una volta che vediamo le prime immagini uno si rende proprio conto che ce l’abbiamo fatta
Anni di lavoro, investimenti colossali, sette mesi di viaggio interplanetario E poi una manciata di secondi in cui non si può far altro che trattenere il fiato. I sette minuti che trascorrono da quando il modulo di atterraggio entra nell’atmosfera di Marte a quando il rover tocca la superficie del pianeta rosso sono i più rischiosi dell’intera missione. Con una complessa manovra, il lander deve rallentare da 19.000 chilometri all’ora fino a zero. La temperatura esterna sale fino a 2100 grandi centigradi. Tutto senza che da terra si possa intervenire in alcun modo. Anche le onde radio impiegano diversi minuti a percorrere la distanza che ci separa da Marte,
“Tauchdown confirmed” Impatto confermato
Il 18 febbraio all’annuncio che il rover Perseverance ha toccato il suolo di Marte gli scienziati del Jet Propulsion Laboratory della Nasa, che seguono la missione dal Centro di Pasadena, esplodono in un applauso liberatorio. Tra loro anche un nutrito drappello di scienziati italiani. Il veterano del gruppo è Paolo Bellutta. Vanta un record da Guinnes dei primati. E’ il pilota di rover che ha compiuto sulla superficie di Larte la distanza più lunga , 17 chilometri
Paolo Bellutta, Nasa – Jet Propulsion Laboratory
Un pilota di rover professionalmente è una persona molto pessimista, una persona che deve cercare di capire quali sono tutti i possibili ostacoli, quelli che possono essere i pericoli che il veicolo incontra durante la giornata. E cercare di spiegare al veicolo come fare a rilevare queste situazione di pericolo prima che diventino situazioni che non possono essere riparate.
Paolo Bellutta ricorda ancora con emozione quando, il 29 agosto del 2009, il rover Opportunity riemerse dalle viscere del cratere Victoria.
Paolo Bellutta, Nasa – Jet Propulsion Laboratory
Quando abbiamo oltrepassato la soglia per entrare all’interno del cratere ero estremamente spaventato. E ho atteso con trepidante fiducia quando il rover è uscito da questo cratere un anno dopo.
Il rover Perseverance appena inviato su Marte è molto più sofisticato dei suoi predecessori. Marco Dolci ha lavorato nel team che ha concepito le due braccia del robot.
Marco Dolci, Nasa – Jet Propulsion Laboratory
Questo rover present il più complesso sistema robotico mai mandato su un altro pianeta per l’esplorazione.
Il braccio più lungo trivella il terreno, l’altro più corto sigilla i campioni in attesa che una nuova misisone li riporti sulla terra. di portarli sulla terra. L’obiettivo è di trovare tracce biologiche di vita presente o passata
Pensa che ci siano forme di vita?
Paolo Bellutta, Nasa – Jet Propulsion Laboratory
Io sarei più sorpreso se non ci fossero. La temperatura non è tanto diversa, in passato c’era acqua in forma liquida, quindi sono tutte condizioni ambientali che sono compatibili con forme di vita.
Per la prima volta per l’esplorazione di un pianeta la Nasa si avvarrà non solo del rover ma anche di un elicottero. Un giovane ingegnere italiano ha lavorato ad Ingenuity, un velivolo finora visto solo nei film di fantascienza
Stefano Cappucc – Jet Propulsion Laboratory
L’aspetto più rivoluzionario di questo tipo di approccio è la possibilità di avere una velocità di esplorazione della superficie molto maggiore rispetto a quella di un comune rover. Il rover Curiosity da quando è sulla superficie di Marte – cioe’ diversi anni – ha percorso circa 20 chilometri. Mentre con un elicottero di questo tipo siamo in grado di percorrere 500 metri in meno di un minuto.
Le difficoltà di far volare un elicottero in una atmosfera cento volte meno densa di quella della terra sono immense. Il primo volo in programma nei prossimi giorni. L’attesa è snervante.
Stefano Cappucci, Nasa – Jet Propulsion Laboratory
Diciamo che sto perdendo un po’ di ore di sonno. E’ il mio primo diciamo lavoro importante da ingegnere. Ci tengo molto. Siamo ormai al momento della verità . quando cercheremo di volare per la prima volta su un altro pianeta, sicuramente sarà mo;lto emozionante, stressante ma ne vale la pena.
Gli italiani che lavorano al progetto hanno tutti studiato nelle università del nostro Paese.
Stefano Cappucci, Nasa – Jet Propulsion Laboratory
Le nostre università non hanno nulla che invidiare a MIT, o Harvard od alle migliori università del mondo. Credo che ci diano una base molto solida e forte.
L’America, con le sue capacità tecnologiche e la sua apertura alla cooperazione internazionale, continua a rappresentare una opportunità impareggiabile per mettere in pratica ciò che si è studiato nelle aule universitarie.
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