Jerry Kaplan, ecco come sarà il mondo dopo il coronavirus
Jerry Kaplan, saggista ed esperto di intelligenza artificiale, sostiene che anche nelle democrazie i cittadini possono accettare di essere tracciati con una app per ridurre il contagio ma bisogna assicurarsi che i dati vengano utilizzati solo per questo scopo. “La pandemia ha dimostrato l’interdipendenza tra gli esserei umani: la mia salute dipende da quella del mio vicino. Questa nuova consapevolezza, negli Stati Uniti produrrà una rivoluzione politica. Crescerà la richiesta di assistenza sanitaria per tutti, di accesso meno oneroso all’istruzione, di minori diseguaglianze sociali”.
TESTO
Il nuovo coronavirus ha stravolto le abitudini di vita su scala planetaria.. Ma come sarà il mondo tra un anno, quando il vaccino ci avrà liberati dal virus? Jerry Kaplan, esperto di intelligenza artificiale, e visionario, vede molta luce in fondo al tunnel.
Io credo che ci attenda un futuro radioso. Superate le difficoltà che ci affliggono ora, ci sarà una spettacolare rinascita economica, più veloce e robusta di quelle fin qui viste. E’ come un incendio che distrugge il sottobosco e le piante più deboli di una foresta. Sembra una catastrofe ma in realtà crea spazio e risorse per la crescita di nuove piante, più robuste di quelle precedenti. Lo stesso ora. Le imprese più deboli saranno spazzate via. E nasceranno imprese più efficienti. Alla fine, ci sarà più ricchezza.
La necessità di praticare il distanziamento sociale e di tracciare i nostri movimenti per controllare la diffusione del virus stanno producendo una nuova rivoluzione tecnologica. Che benefici e che rischi vede?
Alcune tecnologie verranno usate più che in passato. Ad esempio, questa intervista avviene grazie ad un collegamento telematico. In un altro momento lei sarebbe venuto a trovarmi a casa. L’uso di questa tecnologia produce evidenti benefici. Altre tecnologie rappresentano un rischio per la nostra privacy se non mettiamo limiti. Dobbiamo sfruttarne i vantaggi e limitarne gli svantaggi. Possiamo accettare una app che traccia i nostri movimento per avvertirci se entriamo in contatto con una persona che ha contratto il virus. Ma i dati non devono essere usati per altri fini. E’ necessario impedire l’intrusione del governo nelle nostre vite.
Pensa che i regimi autoritari, dove la privacy non è un diritto, siano facilitati rispetto alle democrazie nel contenere l’epidemia?
Non credo che i regimi autoritari nel lungo periodo abbiano un vantaggio su quelli democratici. Certamente possono sfruttare l’occasione per aumentare ancor di più il controllo sui cittadini. Le democrazie hanno il problema opposta, massimizzare le libertà individuali. In un periodo come questo, possiamo accettare limitazioni delle nostre libertà. Ma il messaggio di fondo che questa emergenza ci ha posto è che siamo tutti sulla stessa barca. La mia salute dipende da quella del mio vicino. Questa consapevolezza produrrà una rivoluzione politica negli Stati Uniti. Crescerà la domanda di assistenza sanitaria per tutti, di un accesso meno oneroso all’istruzione, di una riduzione delle ineguaglianze sociali. Un cambiamento epocale simile a quello avvenuto dopo la seconda guerra mondiale. .
Lascia un commento