La Mela Verde? Il Green New Deal della città più sprecona del mondo
Ad Aprile 2019 il Sindaco di New York, Bill De Blasio, ha varato il piano OneNYC 2050, il Green New Deal, la risposta della Grande Mela ai cambianti climatici. L’ obbiettivo è arrivare ad emissioni zero entro il 2050. Un traguardo ambizioso visto che New York vanta – alcuni sostengono vantava fino a poco tempo fa – il poco invidiabile primato di metropoli più sprecona del mondo. In media un newyorchese consuma più energia, più acqua e produce più spazzatura di un cittadino di qualunque altra megalopoli.
Lina
E’ una emozione che se uno non la prova non può capire. Lcittà di Manhattan è unica al mondo
Alice (
Io vivo a 10 minuti a piedi da questo parco, e sono qua da un anno. Nonostante venga qui quasi tutti i giorni è sempre un’emozione, un paesaggio mozzafiato, penso che passerei tutte le giornate a guardare questo panorama.
Loris
E qualcosa di particolare, è molto emozionante, è come vederla nei film, in tivvù è proprio come viene descritta, come si vede.
La città che non dorme mai, fedele al suo mito, non spegne mai neppure le sue luci come invece fanno a notte inoltrata altre megalopoli – Tokio, Hong Kong, Shanghai – con skyline altrettanto fantasmagoriche ma più attente alla bolletta elettrica.
Renée
Sono d’accordo, si, le risorse sono limitate, forse è troppo spreco, ma questa è New York, cerco di economizzare su altre cose, ma le luci ci vogliono, fanno la skyline meravigliosa
Alice
Sicuramente bisogna fare qualcosa, sappiamo che non andrà avanti molto. Però e bello. Magari risparmiare non su queste luci ma su altro.
New York è una città sprecona. E non solo per le luci della skyline. D’estate i condizionatori continuano a funzionare anche quando fuori le temperature diventano miti, d’inverno è non poche sono finestre spalancate per eccessivo riscaldamento.
Daniel A. Zarrilli, Direttore OneNYC 2050, Città di New York
Il 70 % delle emissioni di gas serra nella nostra citta vengono dai palazzi, Per questo il comune di NY ha approvato una legge che fissa parametri più rigidi, Alcune modifiche devono essere eseguite entro il 2024, altre entro il 2030
Jimmy Carchietta, Amministratore delegato Cotocon Group
E’ triste dirlo, abbiamo cattivi comportamenti, noi americani siamo voraci. Consumiamo tanto. Guardi oggi, è una giornata assolata. Dalle vetrate delle torri, la luce entra naturalmente da fuori. Eppure tutti gli uffici sono illuminati. Che bisogno c’è?
Jimmy Carchietta ha fatto della lotta agli sprechi nel settore edile un lucroso business
Jimmy Carchietta, Amministratore delegato Cotocon Group
All’età di 7 mesi a mio figlio fu diagnosticato un forma di cancro infantile. I dottori ne attribuirono la colpa all’inquinamento ambientale. Questa esperienza –, a lieto fine perché mio figlio è sopravvissuto, ha radicalizzato le mie posizioni sull’inquinamento ambientale. Dovevo fare qualcosa per evitare che altri subissero lo stesso tormento.
La Cotocon Group si occupa di ingegneria sostenibile. Analizza gli sprechi energetici nei grandi edifici . Suggerisce ai proprietari interventi correttivi. In linea con le nuove norme di efficienza energetica, varate dal Comune di New York
Daniel A. Zarrilli, Direttore OneNYC 2050, Città di New York
Ad Aprile 2019 il Sindaco Bill De Blasio ha varato il piano OneNYC 2050, il nostro Green New Deal, la risposta di New York ai cambianti climatici. L’ obbiettivo a lungo termine è arrivare ad emissioni zero entro il 2050. Allo stesso tempo ci sono misure immediate, per incamminarci su quella strada.
Un traguardo ambizioso visto che New York vanta – alcuni sostengono vantava fino a poco tempo fa – il poco invidiabile primato di metropoli più sprecona del mondo. La grande mela consuma più energia, – una petroliera ogni giorno e mezzo – più acqua e produce più spazzatura 33 milioni di tonnellate all’anno di tutte le altre.
Al supermercato, le buste di plastica vengono elargite a profusione, senza costo alcuno per i clienti. A fine giornata, i sacchi con la spazzatura vengono depositati sui marciapiedi, in attesa dei camion a diesel e quinti altamente inquinanti che vengono a raccoglierli. Viene fatta la differenziata, ma solo il trenta per cento di quanto raccolto viene riciclato, il resto finisce in discariche e inceneritori.
Manhattan è sempre stata poco inclina a occuparsi della sua spazzatura. Fino al 1992, la gettava semplicemente nell’oceano. Ora l’isola ospita due centri di smistamento, quest’ultimo costruito di recente non senza tensioni con la cittadinanza.
Lloyd
La maggior parte della gente qui era contraria. Questo è un luogo di svago. Quando si pensa alla spazzatura vengono i in mente cattivo odore, sporcizia
Anche se in ritardo rispetto alle città più virtuose, New York si è data l’obiettivo di zero spazzatura in discarica entro il 2030. Uno dei centri di riciclo dei rifiuti della Grande mela sorge a Long Island. Carta, plastica, metalli, dopo essere stati opportunamente trattati, vanno ad alimentare il promettente settore dell’economia circolare.
Michael Vitale, Great Northern Fibers
Oggi lavoriamo molto con le 500 società che sono nella lista Fortune. Per loro è molto importante mostrarsi ecosostenibili. Attira clienti e fa aumentare gli affari. E’ sarà sempre di più così.
Gran parte dei rifiuti di New York è stata seppellita a Staten Island, la discarica più grande del mondo Ha cessato di operare nel 2001, l’anno dell’attentato alle dell’11 settembre. Parte delle macerie delle Torri Gemelle sono state portate qui.
Grazie ad un pluriennale progetto di recupero , il sito ora ha cambiato radicalmente volto. Il prossimo anno, una sezione grande quanto il Central Park verrà aperta al pubblico.
Eloise Hirsh, Fresh Kills Park
La natura ha vinto la battaglia. E questo è un grande messaggio che viene da questo sito. Dimostra che possiamo riparare ciò che abbiamo rotto.
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