Stati UnitiUvalde, l’ultima stage

Uvalde, l’ultima stage

Kristelle

Appena ho sentito le sirene della polizia sono uscita a vedere cosa accadeva. Ho visto molti poliziotti che cominciavano a circondare la scuola, i genitori preoccupati. Alcuni urlavano: vogliamo entrare nella scuola.  Dalla radio della polizia ho appreso che dentro c’era un uomo armato che sparava. E dopo un po’ dal portone della scuola sono spuntati i primi bambini in fuga, terrorizzati. Alcuni venivano portati via in barella in ospedale. Questa è una piccola citta, tutti conoscono tutti. Io conosco molti dei bambini. E’ straziante. E’ molto difficile. La nostra città non sarà mai più la stessa”.

La  casa dove Kristelle lavora come badante si trova proprio di fronte alla Robbe Elementary School. Martedì 24 maggio ha assistito all’inimmaginabile. Una strage degli innocenti: 21 vittime – 19 bambini e due maestre – vite spezzate senza un perché. L’autore della carneficina è questo ragazzo: Salvador Ramos, 18 anni. Armato di fucile semiautomatico e oltre 300 proiettili alle 11:30 ha scavalcato la recinzione. è entrato nella scuola, si è barricato in due classi comunicanti e ha sparato a bruciapelo contro i bambini e gli insegnanti presenti. E’ stato ucciso dalla polizia.

All’ingresso della scuola eretto un memoriale: 21 croci bianche, una per ogni vittima.  Familiari, conoscenti, semplici cittadini vengono in pellegrinaggio per portare mazzi di fiori, pelouche, doni. Il  cuore dell’intera nazione sanguina al pensiero di così tante piccole vite spezzate.

Jamie

La scuola dovrebbe essere un posto sicuro ma non lo è, perché le armi sono ovunque e chiunque può avere un’arma. Finora i politici non hanno fatto nulla. Oggi è troppo tardi per chi è stato ucciso qui. Ma non è mai troppo tardi per evitare che succeda ancora. Di certo c’è bisogno di un cambiamento.

Miriam

Non riesco a farmene una ragione. I miei figli potevano trovarsi lì. Sono molto triste.

Uvalde ha 16.000 abitanti , in maggioranza ispanici. Un minuscolo punto sulla mappa dello sterminato Texas.  Local Fix è uno dei diner dove la gente del posto fa colazione con il South Texas breakfast taco, taco con dentro chorizo e uova, piatto tipico che ben rappresenta l’anima della città,  texana e messicana. Oggi, a pochi giorni dalla strage, la tristezza si taglia col coltello.In una minuscola comunità, dove tutti conoscono tutti, il lutto è collettivo.

Hubert

E’ terribile, è orribile. Una cosa così non dovrebbe avvenire. Ha  ammazzato così tanti bambini. Doveva essere un folle. A18 anni sparare così in una scuola!

Anthony

Fa male vedere una cosa del genere. Succede tutti i giorni. la gente in stato di choc. Ci vorrà del tempo per rimarginare le ferite. Ci sono bambini coinvolti che non hanno avuto la possibilità di crescere.

 In questi giorni il locale è requentato anche dei volontari venuti a dare una mano. Eric fa parte di Comfort Dog. E’ qui con la collega Johanne.  Vanno di casa in casa a parlare con i familiari delle vittime con cani addestrati  a portare conforto

Johanne

Il  cane non li giudica, il cane ascolta, il cane non li interrompe, li lascia parlare. A  volte è proprio ciò di cui la gente ha bisogno

Salvador Ramos abitava qui nella casa della nonna, la prima vittima: gli ha sparato in faccia ferendolo gravemente prima di dirigersi a poche centinaia di metri di distanza. La  casa si distingue da quella che la circondano. Variopinte composizioni floreali le rendono accogliente, come le molte targhe di benvenuto.

Miguel, vicino di casa

io non lo conoscevo per niente. Conoscevo la nonna, stava sempre in giardino.

Peter, postino

Era una bellissima persona. Aveva la mia età. . Faceva decorazioni floreali. Il nipote non l’ho mai visto. Probabilmente si era trasferito qui da poco.

 Un tipo solitario dicono i pochi conoscenti Cosa covasse nella sua mente lo aveva espresso sui social: la foto dei fucili acquistati al compimento del 18º anno di età, la descrizione di ciò che stava per fare. Se sono questi messaggi non si fossero persi nell’oceano di Internet, la strage poteva essere evitata.

La  strage di Uvalde,  la più grave dopo quella di Sandy Hook di 10 anni fa, 26 morti di cui 20 bambini, riaccende l’annoso dibattito sulle armi, anche d’assalto, alla portata di tutti.

Bill

Il problema è che  in America è troppo facile per un ragazzo di 18 anni comprare un fucile automatico. No, non dovrebbe essere permesso. Il ,governo deve intervenire fare qualcosa.

Oasis Outback è il negozio dove Salvador Ramos ha preso, ha ritirato il fucile automatico che è utilizzato nella strage. Entriamo. Mi avvicino, busso alla porta. Apre un commesso, fisico asciutto e palestrato, sorriso di circostanza di chi sa di avere a che fare con un visitatore non gradito

Questa è la televisione italiana!

No, Niente telecamere. Se non è un cliente, non può entrare. Lei non compra nulla e ci sono clienti che stanno per arrivare.

Ordina al mio cameraman di andarsene. Lui continua a riprendere da lontano.

Gli dico che voglio entrare senza telecamera per dare un’occhiata. Magari compro anch’io.

“Abbiamo il diritto di rifiutare clienti”, la risposta ostile.

Non un piccolo negozio, ma una struttura imponente. Il vasto parcheggio, a quest’ora del giorno vuoto dà la dimensione del giro d’affari. Qui si possono acquistare hamburger e pistole, indifferentemente. il sito Internet rende omaggio alle vittime della strage di Uvalde, ma una foto mostra un bambino con un’arma da salto simile a quella usata per la strage. Biden Backers, un account Twitter di sostenitori del presidente Biden, scrive che in un Paese normale che vende armi d’assalto dovrebbe essere  incriminato per concorso in omicidio il  giorno dopo ci riprovo con telecamera nascosta. Da un lato c’è una sezione dedicata all’outdoor e un ristorante di grandi dimensioni; dall’altra un ingresso chiuso con una grata;  il cartello informa che qui si vendono armi e munizioni. Pochi dollari per un pranzo texano;  1000 per un  fucile in una manciata di secondi può spegnere i sogni di 19 bambini

Claudio Pagliara, giornalista e autore, racconto gli Stati Uniti al pubblico della RAII. Ho scritto “La tempesta perfetta. USA e Cina sull’orlo della terza guerra mondiale”, Edizioni Piemme

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