La tenacia di New York
La tenacia di New York, Tg2 Costume del 1/3/2021
Mai sottovalutare la tenacia dei newyorkesi, quando si tratta di uscire la sera.
Temperature glaciali? Mezzo metro di neve? E le sale interne dei ristoranti chiuse o ad accesso limitato causa covid? Condizioni che scoraggerebbero anche il più intrepido italiano. Non gli abitanti della città che non dorme mai.
In poche settimane, le strade DI New York hanno cambiato aspetto. Non solo stufe e funghi per riscaldare gli avventori costretti a mangiare all’aperto. Ma anche tende, strutture in legno, igloo. Investimenti cospicui, per mantenere in piedi attività altrimenti costrette a chiudere i battenti. Per sempre.
A Flat Iron, il ferro da stiro, una delle icone di Manhattan, questo ristorante propone una esperienza alpina, la cena in baita.
Dino Borri, manager
Abbiamo dato ad ugni baita il nome di una località alpina italiana. Questo da anche lo spirito di tornare in Italia a sciare, nella prossima stagione.
L’idea più originale, e’ questa, una piccola roulotte vintage, parcheggiata davanti ad un ristorante, propone cene romantiche.
Sara Risigo, stilista
“Ho scoperto queste roulotte, un Scotty, me ne sono innamorata, l’ho presa. Fatta a mano, anni Sessanta, questo è un pezzo bellissimo”
Luca di Pietro, ristoratore
“Non sapeva che farci. E’ arrivato il virus. Ci hanno costretto a chiudere. Le ho proposto: e se la utilizzazssimo per cene al chiuso.
Che risposta dai Newyorkes?
Un successo. Se ne avremo dieci, le riempiremo ogni giorno. Ma queto è un pezzo unico”.
Le luci di Broadway sono spente da marzo. Ma la metropoli un tempo invidiata per la sua sterminata offerta culturale cerca nuovi modi per dare agli artisti un pubblico.
James Ilgenfritz suona il contrabbasso in questa che prima della pandemia era la vetrina di un negozio di abbigliamento. La musica è diffusa all’esterno da un impianto professionale. Per evitare gli assembranti, i concerti non sono pubblicizzati. Per scoprire il programma della giornata, bisogna scannerizzare il confine QR che compare sulla vetrina. L’iniziativa è del Centro musicale Kaufman.
Kate Sheeran, direttrice Centro Musicale Kaufman
E’ un modo per far lavorare gli artisti, per offrire un ambiente sicuro al pubblico e riportare a New York quella musica del vivo che ci è mancata moltissimo.
James Ilgenfritz, musicista
Si dice che l’occasione aguzzi l’ingegno. E’ proprio questo il caso. Stiamo sperimentando nuove strade per risolvere un grosso problema.
E I newyorkesi rispondono con entusiasmo. Non importa quale musicista si esibisca, non importa quanti gradi la colonnina sia sotto lo zero: davanti alla vetrina, ad ogni concerto, c’è gente ad ascoltare. Niente abiti da sera. Ma cappotto, cappello e sciarpa.
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