Le due anime della rivolta dei neri d’America
Bonnie McDonald
E’ una vergogna che la gente muoia per strada. Non è giusto. E i poliziotti avrebbero dovuto immediatamente ammettere l’errore. Ammettere che hanno sbagliato ad ucciderlo. Perché è certo che hanno sbagliato. E invece hanno cercato di insabbiare il caso. Ora il capo della polizia si è dimesso. Lo ha fatto perché sa di aver sbagliato
Il cuore di Bonnie McDonald è ricolmo di dolore. Un nipote vittima di un conflitto a fuoco; la zia uccisa dalla polizia. E ora le immagini choc di un altro afroamericano ammazzato a pochi metri da casa sua.
Daniel Prude, 41 anni, vaga nudo per le gelide strade di Rochester. Ha problemi mentali. I parenti avvertono la polizia, una volante lo intercetta. E’ trattato come un pericolo criminale: ammanettato, incappucciato, bloccato a terra. Muore una settimana dopo per complicazioni da soffocamento.
E’ il 30 marzo, ma solo il 4 settembre emergono i video che inchiodano la polizia.
Da allora Rochester è scossa da manifestazioni di protesta, perlopiù pacifiche. Martedì una prima vittoria: si dimette il capo della polizia.
Rochester nel XIX secolo teatro di un’altra battaglia per i diritti civili. Qui visse Susan Anthony. A 17 anni, raccolse le firme sotto una petizione contro la schiavitù. Da adulta ebbe un ruolo fondamentale nella battaglia per il suffragio femminile, vinta esattamente 100 anni fa. La sua casa ora trasformata in un museo.
Jonathan MC Reynolds, Pastore Chiesa Battista di Rochester
Per la nostra città, la morte di Daniel Prude, a pochi isolati da qui, è stata una grande tragedia. La gente ora sta manifestando il suo desiderio di giustizia in molte forme. Alle manifestazioni partecipano persone di tutte le età, di tutte le classi sociali.
Oggi, martedì 8 settembre, la protesta per l’uccisione di Daniel Prude prende la forma di una sfilata in bicicletta. Bianchi e neri, bambini, giovani e meno giovani, tutti insieme, pacificamente, per chiedere giustizia.
Bryan Agnello
Credo che questo sia un ottimo modo per la nostra comunità di riunirsi, e mostrare sostegno alla famiglia di Daniel Prude. E dire, tutti assieme: c’è bisogno di un cambiamento. Il Dipartimento di Polizia va riformato. Gli agenti devono essere meglio addestrati.
Tra gli organizzatori della pedalata, una ONG radicata in città, Save Rochester.
Salanda Jones, Save Rochester
Noi cerchiamo di cambiare le cose in meglio, non crediamo che si debba gettare benzina sul fuoco. Crediamo nelle manifestazioni pacifiche. Con la rabbia non si cambia nulla.
Le elezioni presidenziali sono alle porte, ma Save Rochester non intende politicizzare la battaglia per la giustizia razziale.
Salanda Jones, Save Rochester
Qui, ognuno ha la sua opinione. La nostra è una battaglia di principio.
Mikey Johnson, Save Rochester
Tutti dovrebbero registrarsi ed esercitare il diritto di voto. Ma la nostra missione non è sostenere un particolare candidato. E’ quella di salvare vide afroamericane.
Rochester è l’ultima città in ordine di tempo ad essersi sollevata contro le brutalità della polizia. Dal 25 maggio, da quando George Floyd è stato ucciso a Minneapolis, le strade d’America sono attraversate da cortei di protesta. In prevalenza, manifestazioni pacifiche, ma anche saccheggi, razzie, violenze. A Portland, in Oregon, da oltre 100 notti si ripetono scene come questa. In un Paese dove il possesso di armi è un diritto costituzionale, i rischi sono altissimi. Il 29 agosto un manifestante pro Trump è colpito a morte. L’uomo che ha sparato, un militante di Antifa, addetto al servizio d’ordine di Black Lives Matter è ucciso dagli agenti durante l’arresto. Pochi giorni prima, il 26 agosto, a Kenosha è un ragazzo bianco di 17 anni ad uccidere due manifestanti. A Lousiville, in Kentucky , le milizie delle opposte fazioni, in assetto da combattimento, si fronteggiano, sparate da un imponente schieramento di forze dell’ordine.
Donzaleigh Abernathy è nata 63 anni fa a Montgomery. Eccola da bambina con la mamma, la zia e il reverendo Martin Luther King. Il padre è stato un leader del movimento per i diritti civili. Qui è a braccetto con John Lewis. Lei ha continuato la battaglia. Fedele allo spirito delle origini,
Donzaleigh Abernathy, scrittrice e ayttrice, attivista per i diritti civili
Oggi, i giovani sono delusi, non aderiscono necessariamente alla filosofia di mio padre e di Martin Luther King. Molti di loro aderiscono alla filosofia di Malcolm X. E ritengono che alla violenza, è lecito rispondere con la violenza. Ma non è così che si costruisce una pace duratura.
A Malcom X si ispira una parte della dirigenza di Black Lives matter, un movimento composito che si è messo alla testa dell’ultima ondata delle proteste,
Hawk Newsome, co-fondatore Black Lives Matter New York )
Io non sostengo la violenza, ma dico che la violenza va usata come nezzo di autodifesa. Gli afroamericani devono armarsi. E’ consentito dal Secondo emendamento. E’ del tutto legale. Chi punta l’indice contro di noi, dicendo che siamo violenti, non si preoccupa quando sono i bianchi a imbracciare le armi.
Non è un caso che la protesta sia esplosa in piena pandemia. Il coronavirus ha colpito in modo sproporzionato le minoranze nera e ispanica, a causa delle condizioni socioeconomiche svantaggiate. Grey Clemons dirige la sezione newyorkese di Friends of the Children, un’organizzazione che aiuta i bambini più svantaggiati.
Grey Clemons, direttore Friends of the Children, New York
La percentuale di nostri ragazzi che conseguono il diploma è più bassa della media. E il virus ha peggiorato le cose. L’insegnamento è stato impartito da remoto. E i nostri ragazzi non hanno risorse sufficienti, tablet, computer, wi-fi
Brownsville è il quartiere più problematico di New York. Il più povero. Con la più alta percentuale di senza casa. E ha il più alto tasso di contagiati. La chiusura delle scuole a causa del covid ha prodotto effetti a valanga.
Kamera Jackson, direttrice di Elite Learners
Molte famiglie hanno più di un figlio, per far studiare quattro, cinque figli da remoto è necessaria una banda larga,. E ci sono famiglie qui che non hanno neppure internet”.
Elite Learners ha distribuito duecento tablet a studenti che ne erano sprovvisti. Invia tutor a casa degli studenti che hanno difficoltà a frequentare i corsi da remoto. Fornisce assistenza alle famiglie.
La pandemia rischia di allargare il divario tra ricchi e poveri, anche sul piano educativo.
Sherries James
Avevo internet prima del covid. Poi c’è stato un guasto. E nessuno veniva a riparare la linea. Ho dovuto aspettare una trentina di giorni. E durante tutto questo tempo, senza internet, mio figlio non ha potuto seguire le lezioni.
L’orizzonte è chiuso. Un murales ritrae 5 giovani con la mascherina: Il razzismo è pandemia. A caratteri grandi, la scritta: Brownsville non ha mai corso, e mai correrà.
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