Vertice Trump Kim Jong-un: progresso o propaganda
Vertice Trump Kim Jong-un: progresso o propaganda? Volontà di aprire una nuova pagina o tentativo di guadagnare il palcoscenico e prendere tempo? Impossibile rispondere alla domanda. Il presidente americano Trump però, a sorpresa, ha deciso di andare a vedere le carte. davanti alla Casa Bianca, quando è buio, a Washington, il direttore per la Sicurezza nazionale della Corea del Sud, Chung Eui-Yong, – l’uomo che qualche giorno fa era andato a Pyongyang, annuncia in un inglese stentoreo: “Trump ha accettato di incontrare Kim Jong-un il più presto possibile”. In un Tweet, Il Presidente americano conferma la clamorosa notizia. Aggiunge però che le sanzioni contro la Corea del Nord resteranno in vigore. Non sono ancora stati fissate né luogo né data del faccia a faccia. Si terrà però molto presto, nelle prossime settimane, entro maggio.
A convincerlo a compiere questo storico passo, il messaggio che Chung gli ha consegnato . Kim Jong-un si dice disposto a discutere la denuclearizzazione del suo Paese e a sospendere i test nucleari e balistici durante i colloqui.
Giochi del disgelo – Tg7 Reportage
Mai finora un presidente americano ha incontrato un leader nordcoreano. Il vertice impensabile fino a poche settimane fa quando Trump e Kim si scambiavano insulti e sull’Estremo oriente aleggiava lo spettro di una guerra nucleare.
Trump e Putin sulla Corea del Nord solo una stretta di mano
L’applauso più caloroso viene, come è ovvio, da Seoul. Moon parla del summit come di una pietra miliare per la pace tra le due Coree. Del resto è stato il Presidnete sudcoreano a lavorare senza sosta a questo risultato, aprendo un dialogo con il Nord, nella suggestiva cornice delle Olimpiadi di Pyongchang. Sostegno alla svolta anche l’altro alleato regionale degli Stati Uniti, Il premier giapponese Shinzo Abe, che stamani ha avuto con Trump un colloquio telefonico.
Corea del Nord: rocket man minaccia un test atomico nel pacifico
Nella mossa di Trump, ci sono opportunità e rischi. Opportunità di chiudere la dolorosa pagine del conflitto tra le due Coree. La guerra del 1950-53 è terminata con un cessate il fuoco, non con un trattato di pace. Ma sulle opportunitàforse prevalgono i rischi. Rischi di che l’apertura di credito si concluda con una gonade delusione. La Corea del Nord nel corso degli anni è entrata più volte in negoziati. E ogni volta ha fatto saltare il tavolo ogni volta che arrivava il momento della verità.
Attenzione al mio omonimo dott. Claudio Pagliara: è un ciarlatano
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