Giordania, modello di coesistenza
Amman. Re Abdallah II di Giordania e’ uno strenuo difensore dei diritti della minoranza cristiana nel suo Paese. In 10 anni di Regno, ha promosso con discorsi e iniziative la coesistenza. E’ una positiva eccezione in Medio Oriente , dove i cristiani, dal Libano all’Iraq, dall’Egitto alla Siria, sono uccisi, perseguitati, costretti alla fuga. Tra i personaggi piu’ interessanti che ho incontrato durante la mia recente rtasferta ad Amman c’e padre Nabil Addad, un reverendo Melchita, da 20 anni costruttore di ponti. Il suo Centro di ricerche sulla coesistenza promuove il dialogo a tutti i livelli: leader religiosi, molto influenti nelle loro comunita’, le donne, che possono svolgere un ruolo fondamentale contro l’integralismo, i giovani, ovvero la futura classe dirigente.
Nella parrocchia di padre Nabil, ho conosciuto Marwan al-Husayni, un musulmano moderato, che ha scritto sul Jordan Times un coraggioso articolo di critica della recente fatwa del gran muftì dell’Arabia Saudita, Abdulaziz Al Shaikh, che invoca la distruzione delle chiese nel suo Paese. Lo sottopongo alla lettura dei miei amici perche’ lo ritengo molto istruttivo. Questo il link.