Marya, il cuore degli israeliani vince sulla burocrazia
Marya, 10 anni, potrà restare in Israele per curarsi. Assieme al padre e al fratello, che non la lasciano mai sola, ha ottenuto il permesso di residenza. A concederlo, il ministro dell’Interno Ishai. Appena la notizia si è diffusa, molti occhi si sono riempiti di lacrime di gioia all’ospedale di Gerusalemme, dove da 5 anni è ricoverata.
Marya è una bambina palestinese di Gaza.. Il cielo le è letteralmente crollato addosso, la mattina del 20 maggio del 2006, quando un missile israeliano ha centrato l’auto di un terrorista, a pochi metri dalla sua. L’onda d’urto le ha portato via la madre, la nonna e un fratello. Lei è stata tirata fuori dalle lamiere in fin di vita e trasferita in Israele. Ce l’ha fatta, ma è rimasta paralizzata dal collo in giù.
Gli ospedali di Gaza non sono attrezzati per le cure di cui ha bisogno. Per le autorità israeliane un dilemma. Da un lato il timore di stabilire un precedente, concedendole la residenza. Dall’altro la pressione dell’opinione pubblica, favorevole ad una soluzione umanitaria.
Alla fine hanno vinto le ragioni del cuore su quelle di stato.
Marya ha ottenuto la residenza temporanea. Tra qualche tempo diventerà cittadina israeliana a tutti gli effetti. In ospedale ha imparato l’ebraico. E da tre anni ogni mattina va a scuola . Con ottimi risultati, assicurano gli insegnanti, soprattutto in matematica.
Comments (2)
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Francesca Pagliara
Il serivio su Marya è semplicemente commovente. E' l'esempio della gioia di vivere nonostante le avversità e il destino, la scena dove lei fa mangiare il piccolo pappagallo mi ha fatto piangere. L'amore che questa bambina ha dentro è meraviglioso. Sono felice di aver visto questo servizio lo portrò come esempio qundo ascolto quei bambini che nel mondo occidentale sono legati escusivamente alle cose materialiali. Complimenti Caludio come sempre hai saputo cogliere l'essenza della vita
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Mara Marantonio
Buona fortuna, piccola, te la meriti.